La risografia, una tecnica di stampa eco-friendly
La stampa risografica, anche se generalmente poco conosciuta, risale alla fine degli anni ’80. In particolare, è stata ideata dalla RISO Kagaku Corporation nel 1986 e si tratta di una stampante-duplicatrice conosciuta come Risograph. Questa stampante può essere definita come un’evoluzione del ciclostile automatizzato, invenzione risalente al 1887 e basata sui brevetti di Thomas Edison. Il primo ciclostile fu il Mimeograph Edison di Albert Black Dick, la cui tecnica di riproduzione consisteva nell’utilizzo di una matrice di carta ricoperta da uno strato di cera. Quest’ultima veniva incisa dall’azione dei martelletti della macchina da scrivere, permettendo così all’inchiostro di passare attraverso le zone prive di cera ed imprimersi sui fogli sottostanti in fase di stampa.
Diversamente da quanto potrebbe sembrare, il termine risografia non si riferisce all’utilizzo di fogli in carta di riso come matrici, ma deriva dalla parola giapponese “riso”, che significa “ideale”, probabilmente ad indicare l’obiettivo utopistico di sviluppare un metodo di stampa perfetto.
Si tratta, in pratica, di un metodo di duplicazione di uno stencil realizzato imprimendo a calore l’immagine di partenza su un foglio sottile in fibra di banano. L’immagine acquisita sulla matrice è formata da numerosi piccoli fori i quali permettono all’inchiostro di passarvi attraverso imprimendosi sui fogli di carta.
source: https://www.favini.com/news/risograph-dal-ciclostile-ai-giorni-nostri/
source: https://www.risograph.it/tecnologia
Per le sue caratteristiche intrinseche, la risografia viene spesso definita come un metodo di stampa a metà strada fra serigrafia e la stampa off-set. Grazie all’utilizzo di inchiostri semitrasparenti, a differenza della serigrafia, con la stampa Risograph si possono ottenere anche i mezzi toni. Inoltre, è possibile modulare la densità del retino sfruttandolo per usi artistici. La tipologia di carta che maggiormente si presta a questa tecnica di stampa è particolarmente assorbente e spessa in modo da far penetrare velocemente l’inchiostro. In ogni caso però, ogni carta reagisce alla stampante Risograph in modo diverso, ottenendo risultati unici e sorprendenti.
Ma le curiosità riguardanti la stampa Risograph non sono finite. Possiamo infatti definire la risografia come una tecnica di stampa eco-friendly in quanto l’inchiostro che viene utilizzato è a base di soia, privo di resina e senza solventi volatili, permettendo una stampa rispettosa dell’ambiente. Il sistema rede inoltre possibile la riproduzione di un elevato numero di copie con un basso dispendio di energia a causa del suo processo a freddo. Pensate che permette di risparmiare fino al 95% di elettricità in confronto ad una tipica stampante di medie dimensioni.
Se siete curiosi di capire di cosa di si parla, venite a dare uno sguardo più da vicino alle nostre stampe risografiche presenti in galleria. In accordo con gli artisti, abbiamo deciso di utilizzare questa tecnica per “Bigoli in Salsa” di Matthias Orsi e “Un Giro” di Giulia Serafin, entrambe realizzate con stampa Risograph a tre colori su carta Arena Natural Smooth 250 gr.