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MARION HOUSSIN
GARANCE LAPORTE
" Sono nata e cresciuta a Pau, nel sud-ovest della Francia, tra i Pirenei, l’Oceano Atlantico e il confine con la Spagna. Ho vissuto anche a Bordeaux, in Inghilterra e a Parigi. Storica dell’arte, ho lavorato nel mondo dei musei istituzionali. Oggi sono cofondatrice con Marion Houssin della galleria Garance & Marion, uno spazio dedicato alle arti grafiche che presenta una selezione di opere in edizione limitata, numerate e firmate, a prezzi accessibili. Ci occupiamo di molte cose: cura e organizzazione delle mostre, contabilità, comunicazione, sviluppo della nostra azienda. Come imprenditrice, è un lavoro a 360° in cui si impara tutti giorni.
Ho scoperto Venezia quando avevo 5 anni e ci sono tornata da adolescente. È da piccola che ho iniziato a sognare l’Italia grazie all’insegnamento appassionato dei miei genitori, innamorati di questo Paese. Mi sono trasferita qui 6 anni fa, ho ottenuto uno stage a Palazzo Fortuny nel 2016 che è diventato un lavoro per 4 anni. Grazie a questa formazione ho potuto imparare molti mestieri che ancora oggi mi sono indispensabili per la galleria d’arte: inventario, conservazione, organizzazione di mostre, curatela, realizzazione di cataloghi.
È difficile esprimere a parole una storia d›amore così forte. Perché sì: provo un vero amore per que - sta città. Non posso vivere senza Venezia; a volte devo lasciarla perché mi soffoca, mi infastidisce, ma dopo un giorno mi manca. È una città speciale che non ha eguali. La mia visione si è naturalmente evoluta da quando sono arrivata ma, nonostante le sue disfunzioni contemporanee, Venezia sembra più forte. I sentimenti sono amplificati; qui amo di più e piango più che altrove. Ho trovato un equilibrio perfetto; questa città mi calma nella mia vita sempre indaffarata e frenetica. Non riesco nemmeno a contare le storie degne di un film che sono accadute qui; non sono nemmeno più sicura che siano coincidenze, ma semplicemente ovvietà.
Di Venezia amo la luce che si posa su ciascuno dei suoi elementi architettonici o naturali. È diversa ogni giorno. Mi piacerebbe vedere in questa città un turismo diverso e una Venezia più tranquilla in cui i veneziani autoctoni accolgono i veneziani di cuore senza disprezzo. Si dovrebbe restituire a Venezia il suo bene più grande: l’apertura internazionale. Ma non solo durante la Biennale, o alla Biennale. Che la sua cultura artistica, culinaria e artigianale sia veramente valorizzata, che la trasmissione e l’insegnamento siano un piacere e non un fardello. In questi anni ho sognato di intraprendere e valorizzare l’arte in modo diverso e più accessibile a Venezia; per questo mi è bastato incontrare una grande amica, Marion, che aveva la mia stessa voglia di fare e non solo di dire. È così che è nata la nostra galleria. "
Grazie Linea d'acqua.
Foto : Irene Gittarelli