La cianotipia, tra arte e scienza
ORIGINE E UTILIZZI
La cianotipia, conosciuta in Inghilterra anche con il nome di sunprinting o blueprinting, nasce nella prima metà dell’ 800 grazie all’ astronomo e scienziato Sir John Herschel, il quale la brevetta come tecnica di riproduzione utile per realizzare più copie di appunti e diagrammi. Fu però la botanica e fotografa inglese Anna Atkins (1799-1871) ad avvalersene per creare quello che possiamo definire come il primo libro fotografico della storia.
Atkins, in quanto botanica, decide di realizzare a scopo scientifico una raccolta di impressioni, cianotipie di alghe. Da così vita così ad una suggestiva edizione, ancora oggi pilastro nella storia della fotografia: “Photographs of British Algae” 1843, contenente circa 400 specie di alghe. L’edizione verrà tirata solamente in una dozzina di copie in quanto si tratta di esemplari rilegati completamente a mano, tutt’ora conservati nei musei più importanti al mondo. Al giorno d’oggi la sua opera è presa come chiaro esempio di come una tecnica dalla valenza prettamente scientifica all’origine, possa avere un risvolto artistico consentendo alla cianotipia di diventare un vero e proprio medium molto amato non solo da botanici, scienziati ma anche da molti artisti.
Fonte: The Metropolitan Museum of Art
Frontespizio della raccolta di alghe di Anna Atkins, "Photographs of British Algae" 1843, anche questo realizzato attraverso la tecnica della cianotipia.
Fonte: The Metropolitan Museum of Art
Esempio di una delle pagine custodite all'interno della raccolta
L’aspetto affascinante di questa tecnica non risiede solamente nel risultato ma anche nelle fasi di realizzazione dell’elaborato finale: l’utilizzo di vari elementi come l’acqua, la luce solare e il colore blu intenso che ne risulta, sono un’ulteriore prova della bellezza che risiede e lega in maniera viscerale il mondo razionale delle scienze e quello poetico ed etereo dell’arte.
PREPARAZIONE
Questo metodo di riproduzione consentiva e consente tutt’ora a chiunque di poter realizzare delle stampe in casa senza dover acquistare materiali costosi, era un mezzo totalmente accessibile. Ad oggi esistono disponibili dei kit con soluzioni già pronte da diluire in acqua, ma le dosi per la produzione delle soluzioni chimiche in casa sono le seguenti
- Soluzione A: 100 ml acqua + 20g Ferrico Ammonio Citrato Verde
- Soluzione B: 100 ml acqua + 8g Potassio Ferricianuro Rosso
Basterà mescolare le due soluzioni in parti uguali per poter realizzare l’emulsione finale che verrà stesa su un foglio o del tessuto, una volta asciutta e deciso l’oggetto da “imprimere” questo verrà esposto al sole per qualche minuto. Trascorso il tempo di esposizione, il foglio presenterà un colore livido, spento e verrà quindi subito trasferito in acqua dove vedremo rivelarsi l’immagine impressa e il blu tipico di questa tecnica. Le parti della carta che non sono coperte dall’oggetto scelto diventeranno di un blu intenso, l’immagine risultante sarà quindi una sorta di negativo.
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Lavinia Fagiuoli "l'amore si offre come il tè", 7/10
Lavinia Fagiuoli "l'amore si offre come il tè", 3/10